Intervista a Simona Torre, segretario generale di Fondazione Italia Accenture ETS
Simona Torre, segretario generale di Fondazione Italia Accenture ETS spiega i dettagli del nuovo progetto dedicato ai neet: le iscrizioni sono già aperte, a settembre partono i corsi che permettono di esaudire i propri sogni
“Una opportunità gratuita e importante per tutti coloro che mostrano interesse nel mondo del digitale e dell’IT e vogliono trovare lavoro”. Così, in una sola frase, Simona Torre, segretario generale di Fondazione Italia Accenture ETS, racconta in sintesi che cos’è il nuovo progetto da poco lanciato insieme a Fondazione Vodafone Italia chiamato ReadyForIT+ (https://readyforitplus.it/).
Selezionato dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale con un finanziamento di quasi 1 milione di euro, ReadyForIT+ è dedicato ai ragazzi che non studiano e non lavorano ma che potranno usufruire di corsi gratuiti per diventare professionisti certificati in cybersecurity e programmazione web e mobile e trovare così il lavoro dei sogni.
Le iscrizioni sono già aperte e a settembre inizierà il processo di formazione dedicato ai giovani dai 18 ai 34 anni, un cammino che passa sia per corsi di primo livello (erogati da Academy Rapido, durata tre mesi) sia di secondo livello (erogati da Develhope, durata 6 mesi) che permetteranno di acquisire importanti competenze professionali. Quali, e perché candidarsi al progetto, lo abbiamo chiesto direttamente a Simona Torre.
Come nasce ReadyForIT+?
“Il progetto ReadyForIT nasce circa un anno fa. Nei mesi precedenti l’Italia aveva affrontato due flussi migratori particolarmente rilevanti, quello dall’Afghanistan nell’agosto 2021, e quello dall’Ucraina nel marzo 2022. Due situazioni che ci hanno convinto della necessità di fare qualcosa subito, qualcosa di concreto e di adeguato alle persone che stavano arrivando nel Paese, giovani e spesso con background scolastico elevato ed esperienze di lavoro importanti, la cui esigenza primaria era integrarsi soprattutto dal punto di vista lavorativo, necessario per una vera integrazione economica e sociale.
Abbiamo quindi progettato e realizzato un programma di formazione in grado di dare loro gli strumenti adatti per esprimere il loro potenziale ed entrare nel mondo del lavoro in ambito IT, anche per scardinare lo stereotipo per cui chi arriva nel nostro Paese come rifugiato può aspirare solo a mestieri e non a professioni.
Per rendere il programma più efficace possibile abbiamo coinvolto molti importanti partner (aziende, altre fondazioni, ONG) e abbiamo contestualmente capito che era opportuno ampliare il target a cui il programma si rivolgeva anche ai giovani italiani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti neet. In altre parole, ReadyForIT voleva rappresentare una chance per tutte le persone che sono nel nostro Paese e che desiderano aumentare le loro competenze in ambito IT e lavorare in questo settore. Dopodichè, per passare da ReadyForIT a ReadyForIT+, l’opportunità di un bando è stata cruciale…”
Grazie al bando Onlife del Fondo della Repubblica digitale ora il progetto “plus” è diventato realtà?
“Sì. Inizialmente noi, insieme a Fondazione Vodafone, TheHumanSafetyNet (la Fondazione del gruppo Generali) e Fondazione Giordano dell’Amore, e agli altri partner che abbiamo gradualmente aggregato (es.: Accenture Italia, Fondazione Conad, MBE etc.) volevamo capire come far scalare il progetto: quando a dicembre scorso è uscito il bando del Fondo Repubblica Digitale, abbiamo pensato che fosse l’occasione perfetta. Noi come capofila, e Fondazione Vodafone come partner no profit, abbiamo quindi partecipato al bando con il progetto ReadyForIT+, ossia con una progetto di scaling di ReadyForIT. Da lì abbiamo ottenuto un contributo molto importante, quasi un milione, che servirà per sviluppare il programma”.
A chi è aperto il percorso di formazione? Che possibilità ci sono di trovare lavoro in campo digitale?
“I corsi iniziano a settembre ma le iscrizioni sono già aperte da inizio luglio. Ci siamo impegnati a portare almeno 350 studenti alla fine del percorso, e contiamo che almeno il 70% troverà lavoro in ambito tecnologico. L’ammissione prevede una selezione iniziale alla quale chiunque può accedere, purchè non stia lavorando o studiando da almeno 4 settimane”.
Come ci si candida? Quali sono oggi i profili più cercati dalle aziende It?
“Oggi ogni informazione si trova su ReadyForIT+ (https://readyforitplus.it/). Accenture stessa sarà una delle aziende che cercheranno di assumere i profili che usciranno dai percorsi formativi finanziati dal bando. Oggi infatti i profili formati dai nostri percorsi sono tra i più ricercati in ambito IT, dalla cybersecurity alla programmazione web e mobile, al data analytics. Sono lavori interessanti e con buone prospettive di crescita, anche economica richiesti sia da aziende molto grandi che piccole realtà e di cui in Italia c’è molto bisogno”.
Cosa si valuta nel processo di selezione? E come si possono ottenere le prime competenze?
“Il processo di selezione è centrato sul capire se c’è un interesse autentico per approfondire le conoscenze in ambito IT. Questo e la voglia di imparare sono sufficienti. Inoltre, sicuramente il learning game di Fondazione Vodafone Italia LV8 è un ottimo canale di accesso a tutto il percorso: serve per una prima alfabetizzazione digitale e per imparare competenze nuove e di base. LV8 è infatti un canale primario di acquisizione e di ingresso a ReadyForIT+”.
Infine, facciamo una sorta di appello a un giovane “in cerca”. Perché candidarsi a ReadyForIT+?
“Perché è una opportunità completamente gratuita di formazione in ambito IT, perché è arricchita da un accompagnamento molto strutturato che lavora sulla motivazione e sull’autostima individuali, al fine di minimizzare l’abbandono e completare con successo il percorso. È previsto anche un accompagnamento nella preparazione all’ingresso nel mondo del lavoro, ad esempio all’affrontare un colloquio, e noi siamo qui per questo. Il nostro obiettivo primario, che sentiamo come una vera responsabilità, è infatti non solo quello di preparare i giovani e contribuire ad aumentare le competenze digitali in Italia, ma è renderli employable e dare loro la possibilità di recuperare autonomia e soddisfazione personale grazie al lavoro”.
Per informazioni e candidature: https://readyforitplus.it/